Aprire un centro Car Detailing risparmiando il più possibile sul trattamento acque reflue

Gli Esperti Federlavaggi rispondono alle vostre domande

Come ormai avete avuto modo di sapere, sul Sito Federlavaggi abbiamo dedicato spazio ad una nuova rubrica riservata a tutte le domande che vengono poste a Federlavaggi.

In questo spazio affronteremo, di volta in volta, quesiti di natura tecnica, amministrativa, finanziaria, giuridica, ecc. sul mondo del Car Wash e degli Autolavaggi.

Saranno i nostri esperti a rispondere pubblicamente alle domande che arrivano costantemente via Email:

  • Avvocato Mario Setragno, Patrocinante in Cassazione - Revisore Legale

  • Paolo Cavallone dello Studio Tecnico Associato Progest

  • Marco Melotti della MIP Consulting, Società di consulenza direzionale e organizzativa

Tra le ultime domande giunte a Federlavaggi, oggi vogliamo condividere la risposta data a questa:

“Come aprire un centro Car Detailing risparmiando il più possibile sul trattamento acque reflue?”

Prima di tutto, il Car Detailing è un servizio specializzato di pulizia, lucidatura e protezione della carrozzeria delle automobili.

L’assenza di scarichi di acque reflue industriali presuppone che l’azienda non debba richiedere l’Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) rilasciata dalla Provincia.

Si tratta di una specifica forma di autorizzazione introdotta dal D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 (in vigore dal 13 giugno 2013) per semplificare gli adempimenti amministrativi ambientali, e rilasciata dallo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP).

Le acque utilizzate per il lavaggio, dopo un uso prolungato, anche se continua l’ossigenatura, dovranno essere smaltite come rifiuto, tramite ditta specializzata e autorizzata.

In base a quanto sopra riportato, l’acqua derivante dal lavaggio dei mezzi, contenente i residui di fango e potenzialmente di oli, dovrà essere convogliata sotto la piazzola e dovrà confluire in una vasca di sedimentazione.

Successivamente, l’acqua di scarico dovrà passare attraverso una seconda vasca di disoleazione e di accumulo.

Il progetto di un impianto di depurazione a ciclo chiuso presuppone che l’azienda debba smaltire, tramite ditta specializzata e autorizzata e in base alla normativa vigente, i fanghi, che si vengono a formare dalle operazioni di lavaggio dei mezzi.

Sarà infine necessario, se presenti, denunciare all’ente gestore della pubblica fognatura eventuali scarichi derivanti dall’attività assimilabili a quelli domestici (provenienti dai servizi igienici e/o spogliatoi).


Per altre domande a Federlavaggi, non esitate a contattarci

Cristian Montà

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