Pratica AUA per l’installazione di un autolavaggio per mezzi autoarticolati propri

FEDERLAVAGGI RISPONDE

Autolavaggio per mezzi autoarticolati: serve la pratica AUA?

LA DOMANDA

L'installazione di un autolavaggio per mezzi autoarticolati propri (ditta di autotrasporti) è soggetto o meno a pratica AUA (Autorizzazione Unica Ambientale)?

LA RISPOSTA DI FEDERLAVAGGI

L’installazione di un autolavaggio per mezzi autoarticolati di proprietà di una ditta di autotrasporti è generalmente soggetta alla procedura di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), ai sensi del DPR 13 marzo 2013, n. 59, che integra diverse autorizzazioni ambientali in un unico titolo abilitativo.

Questo vale anche per impianti a uso interno e non commerciale, perché comportano impatti ambientali come scarichi idrici (ad esempio, acque reflue da lavaggio che devono essere trattate o scaricate in fognatura), gestione di rifiuti, emissioni diffuse in atmosfera e impatto acustico ambientale, come previsto dal D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale).

Anche se lo scarico delle acque reflue fosse a ciclo chiuso, rimarrebbero sempre in essere gli altri aspetti ambientali.

E’ sempre consigliabile sentire preventivamente il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), il quale potrà fornire informazioni precise sull’istanza da presentare.

UN APPROFONDIMENTO

Quando una ditta di autotrasporti decide di installare un impianto di autolavaggio destinato ai propri mezzi autoarticolati, è naturale chiedersi se sia necessaria o meno l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA).

L’AUA è disciplinata dal DPR 59/2013 e sostituisce diversi titoli abilitativi ambientali con un’unica autorizzazione. L’obiettivo è semplificare le procedure burocratiche, raccogliendo in un solo procedimento autorizzazioni che riguardano:

  • scarichi idrici;

  • emissioni in atmosfera;

  • gestione rifiuti;

  • impatto acustico ambientale;

  • altri titoli previsti dal D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale).

Anche per un Autolavaggio ad uso interno e non ha finalità commerciali è obbligatoria l’AUA, in quanto il suo funzionamento può generare diversi impatti ambientali:

  • Acque reflue da lavaggio: che devono essere trattate o scaricate in fognatura secondo precise normative.

  • Gestione dei rifiuti: come fanghi e residui derivanti dal processo di lavaggio.

  • Emissioni in atmosfera: legate a vapori o detergenti impiegati.

  • Inquinamento acustico: dovuto al funzionamento delle pompe e dei macchinari.

Anche qualora si optasse per un impianto a ciclo chiuso, resterebbero comunque da considerare altri aspetti ambientali rilevanti, per cui l’AUA rimane necessaria.

Per evitare errori o perdite di tempo, è consigliabile rivolgersi preventivamente al SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del proprio Comune. Il SUAP ha infatti il compito di raccogliere le istanze e di coordinare i pareri delle autorità competenti in materia ambientale, fornendo indicazioni precise sulla documentazione da presentare e sugli adempimenti da rispettare.

Il nuovo servizio di Federlavaggi

Federlavaggi ha attivato un nuovo servizio per rispondere a domande e quesiti di natura tecnica, amministrativa, finanziaria, giuridica, ecc. sul mondo del Car Wash e degli Autolavaggi.

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Siamo certi che tale servizio contribuirà ulteriormente a far crescere la professionalità ed il livello di tutte le parti interessate al nostro settore.


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Cristian Montà

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